venerdì 22 aprile 2011

Quod me nutrit, me destruit : cronache dell'anoressia.

Scartabellando nei cassetti della mia scrivania, ho ritrovato un articolo che avevo scritto ancora ai tempi del liceo, su uno di quei mali che divorano la società di oggi: l'anoressia. Ho deciso di condividerlo con voi, qui, sul blog..


QUOD ME NUTRIT ME DESTRUIT : 50 mila morti inutili per giornate da 100 calorie.

" Non voglio morire..ogni giorno lotto con tutte le mie forze per vivere, non per esistere".
Aly soffre di anoressia con episodi bulimici da 8 anni. Dice che le trasmissioni tv la invogliano a stare così, se non peggio.
Grandi sono le responsabilità dei media sulle scelte alimentari di adolescenti e bambini; dai dati infatti emerge che il 90,8 % dei giovani desidera ciò che vede in pubblicità e la magrezza oggi è uno status symbol costantemente esaltato da mode, campagne pubblicitarie, cinema e tv.
C'è quindi un legame strettissimo tra le proposte del mondo della moda, dello spettacolo e della pubblicità e gli stili di vita e di comportamento dei più giovani che individuano, per esempio nelle giovanissime modelle che calcano le passerelle delle sfilate, esempi di riferimento estetico decisamente " a rischio".
Per quanto ci si possa appellare al mondo della moda e dello spettacolo per imporre regole durissime e ben chiare per le ragazze da copertina, la follia corre ormai su internet e raggiunge molto facilmente, e lontana da occhi indiscreti, le case di centinaia di ragazze perseguitate dal mito delle top model scheletriche.
Utilizzando i motori di ricerca del web si individuano circa 300 mila siti che esaltano l'anoressia; 257 mila contengono la parole "pro-anorexia"; 18 600 menzionano la parola "pro-axa"; 14 200 trattano la "thinspiration" (l'aspirazione alla magrezza assoluta) e 577 parlano di "anorexication" (nazione anoressica). E non è tutto, purtroppo. Più pericolosi ancora sono i numerosissimi blog che raccolgono centinaia di adepte pronte a sottostare a ferree regole dettate da una sconosciuta che ha creato una vera e propria "setta" dalla quale è espulso chi sgarra a regole inderogabili per mantenere il proprio peso adeguato alla taglia 36 o 38.
Il Web è quindi oggigiorno sempre più imputato come istigatore all'anoressia, ma, per contro, come tutti i mezzi di informazione, offre circa 800 mila siti che trattano anoressia e bulimia in chiave patologica, come disagi mentali e fisici che necessitano di terapie psichiatriche e farmacologiche.
"Internet - secondo la ricerca e quanto affermato dal direttore dell'unico reparto ospedaliero che si occupa di disturbi alimentari in Italia - ha senza dubbio incrementato l'accesso ai trattamenti dell'anoressia e attualmente il 40% dei casi trattati migliora sensibilmente o guarisce, il 50% diventa cronico mentre 1 paziente su 10 muore".
Allora resta solo una domanda da porsi, un'unica cosa da chiedersi : perchè ricercare la perfezione nella perfetta immobilità della morte?




 
articolo tratto dall'ultimo numero di TuStyle ( 26 aprile 2011)

1 commento:

  1. ciao cara, grazie della visita ;)
    ti seguo con piacere.. se continui così il tuo blog farà passi da gigante!!
    a presto allora
    un abbraccio

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